Il Bao

Il Bao è un gioco da tavolo astratto della famiglia dei Mancala, per due giocatori, diffuso in buona parte dell’Africa orientale. Fra i mancala, il Bao è probabilmente il gioco più complesso e quello caratterizzato da una maggiore profondità strategica. In Tanzania, e in particolare a Zanzibar, i giocatori esperti di Bao competono in tornei ufficiali e quella di “Maestro di Bao” è una figura di prestigio. In Occidente, il Bao ha suscitato qualche interesse presso ricercatori di Teoria dei Giochi, Teoria della Complessità e persino Psicologia.

La parola Bao in swahili significa semplicemente “Tavoliere” e si riferisce alla plancia di gioco. Il Bao utilizza un tavoliere composto da quattro file di otto buche (in swahili le buche sono dette mashimo, “fossi, scavi”). I giocatori si dispongono di fronte ai lati lunghi del tavoliere; ogni giocatore possiede le due file di buche più vicine a sé. Le seconda e la terza fila saranno indicate nel seguito come file interne.
Alcune buche svolgono un ruolo particolare e hanno perciò nomi specifici. La quarta buca da destra della fila interna di ciascun giocatore viene detta nyumba (in swahili, “casa”): nella maggior parte dei Bao essa si distingue per la forma quadrata. Le buche alle estremità della fila interna sono dette kichwa (“testa”); le prime due e le ultime due sono dette kimbi.
Ogni giocatore dispone di 32 semi detti kete (in swahili, “conchigliette”). La disposizione iniziale dei semi è uno degli elementi che distinguono le diverse varianti del Bao.
Le regole sono abbastanza complesse, tuttavia lo scopo del gioco è “catturare” i pezzi avversari. Vince il giocatore che per primo svuota la fila interna dell’avversario oppure che porta l’avversario a non avere più alcuna mossa legale a disposizione (ad esempio con un solo seme per buca).

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