La Storia del Bridge
Il gioco del Bridge vanta radici antichissime che si perdono nella notte dei tempi. Del suo progenitore diretto, il “Whist”, si hanno comunque tracce certe in Inghilterra sin dal XVI secolo, dove era diffusamente praticato tra le classi umili. Il gioco cominciò ad appassionare anche le classi privilegiate ed ebbe un costante, progressivo successo, tanto che venne poi codificato in regole precise nel 1742 da sir Edmond Hoyle che pubblica a Londra il “Short Treatise”, un volume sulla tecnica del gioco. L’intuizione di Hoyle fu di inquadra un buon gioco di carte concependolo come veicolo sociale con profondi significati morali. E in questo risiede ancora oggi la principale ragione del successo del bridge.
Il gioco è ancora individuale e soltanto nel 1873 a Buyukdere sul Bosforo nasce il “Whist-Bridge”, praticato, come il bridge moderno, da quattro giocatori in due coppie contrapposte.
Contemporaneamente dal Medio Oriente si diffonde il “Birich”, un gioco analogo di origini russe che si inserisce nel filone whist-bridge. Da qui la disputa, ancora oggi irrisolta, se il significato di bridge sia quello di “ponte” che si instaura tra i compagni di coppia o non sia più semplicemente la trasposizione eufonica del termine birich.
Il whist-bridge viene gradualmente modificato e la gerarchia dei colori assume la sua configurazione definitiva ed attuale (picche, cuori, quadri, fiori), tuttavia la determinazione della briscola (atout) è ancora casuale e lasciata al mazziere o al suo compagno.
Con l’avvento del XX secolo l’evoluzione del gioco diviene rapidissima. Nel 1904 nasce, a cura di F. Roe, lo “Auction bridge”, le cui regole cominciano a prevedere la determinazione dell’atout attraverso un’asta tra i giocatori e il gioco ha immediatamente una larga diffusione in Francia e negli Stati Uniti.
Nel 1918 in Francia nasce il “Plafond bridge”, che apporta leggeri ritocchi e nel 1925, per merito dell’americano Harold Stirling Vanderbilt, vengono sancite da un accordo tra il Portland Club di Londra, il Whist Club di New York e la Commission Francaise de Bridge, gli organi più autorevoli ed ascoltati in fatto di regolamento di gioco e di etica sportiva, le regole del “Contract Bridge”, in pratica quelle oggi in vigore.
Il gioco ha negli Stati Uniti, negli anni dal 1927 al 1932, uno sviluppo straordinario per merito di Ely Culbertson, un emigrante di origine romena, che aveva sposato Josephine Murphy, considerata la più esperta giocatrice di bridge degli stati Uniti, e che nel 1929 fonda la prima rivista di bridge, “Bridge World”, ancora oggi la più autorevole pubblicazione in materia di bridge. Si costituisce in Europa la “European Bridge League” (EBL) e nel 1932 viene fondata a Scheweningen la “International Bridge League” che si occupa dell’organizzazione del primo Campionato Europeo e del primo Campionato Mondiale a squadre, disputatosi a Budapest nel 1937 e vinto dall’Austria.
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