Il Gioco del Go
Il Go è un gioco per due giocatori, bianco e nero, caratterizzato da regole molto semplici che danno origine ad una strategia sorprendentemente complessa. La tavola da gioco (detta Goban) è un reticolo di 19 righe orizzontali e 19 righe verticali, che si intersecano in 361 incroci, ma è frequente l’uso, per fini principalmente didattici, di goban ridotti con 13×13 o 9×9 intersezioni.
Immaginiamo la tavola come una rappresentazione del mondo circondato dall’oceano: come il mondo all’inizio dei tempi, la partita comincia col goban vuoto. I due giocatori depongono a turno le loro pietre (dette go-ishi) su un qualsiasi incrocio libero del reticolo, dando il via alla corsa alla colonizzazione del mondo: le pietre sono i posti di frontiera e non possono più essere mosse una volta collocate. Le pietre di uno stesso giocatore collaborano a formare i confini dei territori (gli stati, le nazioni) in cui alla fine sarà diviso il goban.
Nonostante la staticità delle pietre, il Go è un gioco molto dinamico e le fasi della partita rispecchiano l’andamento di un combattimento a larga scala: si parte con il consolidamento delle basi per poi espandersi, ci sono battaglie, accerchiamenti e catture, scambi di territorio, invasioni e ritirate, astuzie tattiche e decisioni strategiche, fino al consolidamento finale dei territori.
Il vincitore non è chi ha annientato l’avversario, come invece accade in altri giochi. Semplicemente, vince chi è riuscito a formare territori più ampi. Il Go è infatti un gioco che premia l’equilibrio e chi si sbilancia cercando la pura distruzione dell’avversario o chi pretende troppo da una posizione dovrà poi pagare un prezzo più alto in altre zone del goban, compromettendo la partita.
Ciò che contraddistingue il go dai giochi occidentali è il frequente uso del pensiero strategico rispetto a quello tattico.
Alcuni giochi hanno un obiettivo chiaro, ad esempio catturare tutti i pezzi dell’avversario, o almeno il pezzo più importante, la bandiera o il re. I principianti possono comprendere subito questo concetto, e ciò può gratificarli immediatamente. Questa lotta di vita e morte ha una sensazione di urgenza e movimento e il gioco è eccitante ad un livello elementare.
Naturalmente il Go contiene tutti questi elementi, poiché le pietre, e talvolta interi gruppi, possono essere catturati se non hanno due occhi, e questo può concludere immediatamente la partita. Tuttavia il Go è più simile ad una guerra vera e propria: in guerra la cattura di un ponte o di punto strategico può essere vitale per le truppe in avanzata, ma se ciò è accompagnato da troppe perdite tattiche un’altra strategia potrebbe essere più efficace.
Secondo Milton N. Bradley, il go è fondamentalmente una simulazione di scenari economici. Esso potrebbe essere paragonato, per analogia col mondo degli affari, a un piano a lungo termine che sfrutta a fondo il controllo di qualità e investe parecchio. Al contrario, gli scacchi potrebbero essere visti come un piano a breve termine che cerca il profitto con scarsi investimenti e poco controllo di qualità. Non è un caso se il primo è più diffuso nei paesi asiatici e il secondo in quelli occidentali.
TORNA AL MENU |